Le migliori
scoperte enologiche polacche degli ultimi mesi
Ci
voleva un bel po’ di tempo perché questo articolo si materializzasse. Negli
ultimi mesi il panorama enologico polacco è cambiato notevolmente. Più viticoltori,
più appassionati dei vini polacchi, più opportunità e… sempre la stessa
ostilità da parte di chi governa. Purtroppo gli sforzi dei produttori e le
parole, o meglio i portafogli, dei consumatori non sono in grado di convincere i
legislatori a migliorare le leggi che regolano la produzione, la vendita e il
consumo del vino. Ma per ora basta con le lamentele, in questo articolo sto per
presentarvi le mie ultime scoperte enologiche in Polonia.
Cibo polacco e vino polacco, una coppia da ricordarsi!
Ho sentito più volte da parte degli
amici italiani che la cucina polacca è squisita però un po’ pesante per i loro
gusti. Ma siamo sicuri? Per chi crede come i miei conoscenti del Bel Paese, propongo
di fare un salto a SPOT. di Poznań per assaggiare alcune prelibatezze della
cucina polacca affatto pesanti. A giugno il ristorante ha organizzato per la
terza volta l’incontro con sidri e vini polacchi. Questa volta è cambiata,
però, la forma della degustazione. Accanto ai ventisei migliori bottiglie
polacche sono stati presentati cinque piatti che rappresentavano il bello della
cucina nostrana. Lo chef, Artur Szwacki, in concomitanza con i due sommelier
(Tomasz Kramer e Szymon Maksymowicz) hanno creato la magia attorno alla tavola.
fonte: SPOT. |
Uno. Pancetta|Canaderlo|Scalogno.
Un pezzo di pancetta arrosta a lungo a bassa temperatura. Bastava un solo gesto
con la forchetta perché la carne si sciogliesse. La superficie croccante e il
sapore dolce-salato andavano perfettamente d’accordo con lo scalogno soffritto.
A questo piatto ci voleva un bicchiere ben scelto. E lo era Czarny Ignac (Ignazio Nero), ovvero uno
dei migliori sidri polacchi dell’ultimo anno. Pieno di aromi di miele e mele.
La sua acidità “tagliava” la struttura della pancetta e il suo sapore dolciastro
perfettamente armonizzava con il gusto di questa.
fonte: SPOT. |
Due. Asparagi|Miso|Cioccolato bianco|Pomodori.
Siamo nella regione della Grande Polonia, non potevamo farci a meno degli
asparagi! Le tradizioni culinarie tedesche hanno per secoli influenzato il
panorama gastronomico delle zone ovest della Polonia, non c’è dunque niente di
strano, gli abitanti di Poznań amano gli asparagi. Lo chef tuttavia ha
riscoperto il loro gusto mettendoli in salamoia e poi rompendo il gusto un po’
acido con il dolce del cioccolato. Il vino giusto per questo piatto? Certo! Il riesling
polacco ha spesso delle note tipiche per quelli tedeschi, pieno di agrumi e con
acidità elevata. Il pinot bianco
prodotto da Miłosz anche ce l’ha
fatta!
fonte: SPOT. |
Tre. Salmone|Acetosa|Pastinaca|Mela.
Probabilmente per la maggior parte di Voi i due ingredienti all’interno sono
completamente sconosciuti. La cucina presentata dallo chef a SPOT. mette le
radici nei secoli remoti. Anche se il salmone è presente sulle nostre tavole
relativamente da poco, quel giorno l’abbiamo visto circondato dagli ingredienti
estremamente polacchi. L’effetto? Basta una parola: miracolo sul piatto.
Accompagnato da un bicchiere del Passage
2015 di Equus (chardonnay, solaris, johanniter) il salmone ha fatto vedere
il suo lato più bello.
fonte: SPOT. |
Quattro. Foie gras|Uva spina|Sambuco nero|Timo.
Si suol dire che una coppia perfetta sia il gewürztraminer d’Alsazia con il
foie gras. Si suol anche dire che i polacchi
non sono delle oche e il suo idioma possiedono. Perché allora non
sfidare il classico foie gras con il gewürztraminer polacco? Ideale in
quell’occasione sembrava quello di Hiki.
Delicato ma allo stesso tempo molto aromatico, di cui le note dolci
accompagnavano il piatto con ogni boccone.
fonte: SPOT. |
Cinque. Arrosto|Pane di mais|Senape|Lampone|Levistico.
Il meglio arriva alla fine. Un pezzo di carne di manzo color rosa,
perfettamente cotto ma non stracotto. Sul piatto una composizione di sapori
dolci, salati e acidi. Ci si troverà un vino polacco capace di stare al passo
con tale ricchezza? Direi di sì. Tra quelli che mi è piaciuto di più nomino
solo uno: Red 2014 di Winnica Sama
Valley…
…Winnica Sama Valley, ossia abito a pochi passi da un
vigneto!
Quella strada poco frequentata… la
conosco a memoria. L’ho percorsa decine di volte in vita mia. Sale rapidamente
per poi girare a sinistra d’improvviso. Le nebbie in quel posto sono sempre più
dense. Non importa la stagione dell’anno. Il ruscello chiamato Sama crea un
microclima insolito. L’umidità qui è notevolmente più alta rispetto agli altri
posti nella zona. Le piccole colline all’intorno bloccano i venti e creano una
specie di bacino in cui la temperatura è minimamente più alta. Il terreno
fertile che finora serviva alla coltivazione del grano, mais e delle verdure.
Mai più! È da qui che parte la rivoluzione enologica della Grande Polonia.
La prima azienda vitivinicola nella
regione, Winnica Sama Valley, ha
commercializzato la sua prima annata a dicembre 2015. Il proprietario, Tomasz
Kudla, aspettava a lungo quel momento. I risultati hanno però superato le
aspettative. I suoi vini hanno conquistato i palati dei buongustai della Grande
Polonia e oltre. Presto i migliori ristoranti a Poznań hanno contattato Sama
Valley per partecipare a questo incredibile successo enologico.
I bianchi di Sama Valley si
caratterizzano per il corpo robusto. La struttura sembra oleosa, si dilegua
lentamente nella bocca lasciando gli aromi della frutta tropicale. Il finale
ben accentuato, un po’ piccante oppure amarognolo a seconda dell’annata. I
rossi, li potete trovare sia nella versione maturata nei botti di rovere che
quella intatta da legno. Quei primi sono pieni di frutta rossa fresca e matura,
dominano amarene e frutti di bosco. Anche qui parliamo piuttosto dei vini ben
concentrati e di corpo ben strutturato. Nella loro versione maturata si sentono
inoltre gli aromi di tostatura, espresso forte forte e cioccolato fondente.
Ma di nuovo sono costretto a dirlo:
il meglio arriva alla fine. Gaga è
un vino che ha rubato il mio cuore completamente. Leggero, pieno di lamponi,
fragole e mirtilli. Vivace, con un’acidità ben disegnata ma che non domina la
composizione. Servito a circa 12˚C sembra una soluzione migliore per quella
stagione in cui i giorni non sono ancora freddissimi ma le temperature non sono
più estive. Viva la Grande Polonia! Viva Sama Valley!
Vino polacco entra nelle case comuni.
In giro di pochi anni il panorama
enologico polacco ha fatto un grande salto. Si produce di più, ma soprattutto
si produce di buona qualità che costantemente migliora. A tutto ciò mancava
proprio solo un elemento: la promozione adeguata. Adesso tutto comincia a
cambiare (anche se lentamente).
Qualche settimana fa il vino nostrano ha esordito per
la prima volta a livello nazionale. Per la prima volta il vino polacco si vendeva in
tutta la Polonia a prezzo abbordabile. La collaborazione del gigante tedesco
Lidl con un’azienda vitivinicola di Cracovia ha portato le bottiglie polacche sul tavolo del polacco medio. Finora i
prodotti enologici della nostra terra costavano troppo per i portafogli della
maggior parte della società e, innanzitutto, erano difficili da trovare per chi era in possesso della
conoscenza segreta. Con questo passo Winnica Srebrna Góra ha posto la
pietra miliare della commercializzazione del vino polacco.
Infatti, i nostri vini sono ormai
ben visibili nei ristoranti e nelle enoteche. E ci sono anche i luoghi in cui
il vino polacco non costituisce un altro mezzo per guadagnare i soldi, bensì viene
trattato in maniera diversa. Basta nominare già menzionato sopra SPOT. a
Poznań. Quest’anno il ristorante insieme all’azienda vitivinicola Winnice Wzgórz Trzebnickich ha
rilasciato una serie delle bottiglie del Riesling
2015 numerate. Dentro troverete il vino di ottima qualità che potrebbe
competere con quelli tedeschi. Fresco, leggero con acidità elevata. Pieno di
sentori di frutta fresca (mele, albicocche, agrumi) con sfondo floreale.
Perfetto per gli ultimi giorni con il sole alto…
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